Oggi la presa di coscienza dei diritti umani da parte degli utenti e dei loro familiari ha ridato forza e speranza alla cura e al recupero del soggetto disabile.
Questi mutamenti hanno posto al centro della psichiatria la “RIABILITAZIONE”, cioè la riacquisizione delle abilità perdute o l’acquisizione e la sua riqualificazione come individuo che, nei confronti del suo contesto relazionale possa recuperare a pieno titolo la sua dignità di persona e di cittadino.
Ogni intervento messo in atto deve portare con sé l’obiettivo di facilitare la massima partecipazione e l’integrazione del soggetto nella società. Ogni programma riabilitativo deve perseguire la ricerca di autonomia, responsabilità e libertà.
La scelta dell’obiettivo è una parte essenziale della terapia e viene stabilita mediante forma di un contratto concordato e approvato sia dal soggetto che da tutta l’equipe.
Il contratto terapeutico è la chiave di gestione di qualunque trattamento avviato, si tratta di un accordo esplicito e formalizzato in cui vengono concordati chiaramente gli obiettivi a cui tende il rapporto e la permanenza in comunità.
In esso vengono fissati i tempi del soggiorno, le scadenze e le verifiche periodiche, elemento quest’ultimo estremamente importante perché il rapporto terapeutico è in continua evoluzione ed ampliamento in funzione dei progressi raggiunti che mutano gli scopi da perseguire.
Il raggiungimento degli obbiettivi avviene anche tramite la relazione le cui parole chiave sono affetto, fiducia, calore, simpatia, amicizia.